LA DESCRIZIONE DEI PARAMETRI CHIMICO-FISICI

Di seguito è riportato il glossario dei termini utilizzati nelle tabelle delle etichette dell’acqua insieme ai valori di riferimento indicati nel Decreto Legislativo (D. Lgs.) 18/2023, relativo alla qualità delle acque destinate al consumo umano.

pH (CONCENTRAZIONE DI IONI IDROGENO H+)
Il pH è una scala di misura dell'acidità o della basicità di una soluzione acquosa, che solitamente assume valori compresi fra 0 e 14. I valori delle acque potabili sono normalmente vicini alla neutralità e assumono valori compresi nell’intervallo tra 6,5 e 8,5 unità di pH.
Il D. Lgs. 18/2023 prevede un valore compreso tra 6,5 e 9,5.

CONDUCIBILITÀ
La conducibilità è un indicatore che fornisce la misura del contenuto di sali disciolti in acqua: più alto è il valore di conducibilità, più consistente sarà la quantità dei sali minerali presenti.
La maggior parte delle acque ha una conducibilità compresa da 100 a 1000 µS/cm.
Il D. Lgs. 18/2023 prevede un limite massimo di 2500 µS/cm.

RESIDUO FISSO a 180°C
Il residuo fisso è strettamente legato alla conducibilità ed è una misura dei sali disciolti nelle acque. Deriva principalmente dalla presenza degli ioni sodio, potassio, calcio, magnesio, solfato, cloruro e bicarbonato.
Il decreto D. Lgs. 18/2023 non prevede tale parametro. Il D. Lgs. 31/2001 riportava un valore massimo consigliato di 1500 mg/L.
Le acque sono così classificate in base al valore del residuo fisso:

  • minimamente mineralizzate < 50 mg/L;
  • oligominerali <500 mg/L,
  • minerali: 500 - 1000 mg/L;
  • ricche di sali minerali: > 1500 mg/L.

DUREZZA
La durezza è una caratteristica naturale dell’acqua, definita come la concentrazione totale di calcio e magnesio. E’ espressa come mg di carbonato di calcio (CaCO3) presenti in un litro di acqua.
L’unità di misura più utilizzata è il grado francese (°f), con la corrispondenza 1 °f =10 mg/L CaCO3.
In alternativa la durezza si può esprimere anche in gradi tedeschi °d che esprimono i mg di CaO presenti in un litro di acqua e vale la conversione 1°f = 1.79 °d.
Le acque sono così classificate in base al valore della durezza:

  • acque leggere o dolci: < 15 °f
  • acque mediamente dure: 15 – 30 °f
  • acque dure: > 30 °f
    Il grado di durezza dell’acqua può incidere sulla presenza di calcare e incrostazioni ma non è legato all’insorgere di nessun tipo di problema sanitario.
    Il D. Lgs. 18/2023 non prevede un valore limite per tale parametro.

BICARBONATO (HCO3-)
Lo ione bicarbonato è presente principalmente come sale di calcio o magnesio. Contribuisce alla durezza dell’acqua ed ha un effetto stabilizzante sul pH dell’acqua: gli ioni carbonato, bicarbonato e l’anidride carbonica sono in equilibrio tra loro in funzione del pH.
Il decreto D. Lgs. 18/2023 non prevede tale parametro.

CLORURO (Cl-)
Lo ione cloruro è ampiamente distribuito in natura sotto forma di sali di sodio (NaCl), potassio (KCl) e calcio (CaCl2).
La soglia di percezione organolettica (sapore salato) di questi sali è intorno a 200-300 mg/L.
Il D. Lgs. 18/2023 prevede un valore massimo di 250 mg/L.

FLUORURO (F-)
Lo ione fluoruro si può trovare in natura come costituente di rocce e terreni in combinazione con altri elementi.
E’ un elemento importante per l’organismo umano, se assunto in quantità adeguate, perché favorisce il deposito di calcio nelle ossa e nei denti e riduce la formazione di acidi nel cavo orale.
Il D. Lgs. 18/2023 prevede un valore massimo di 1,50 mg/L.

SOLFATO (SO42-)
Lo ione solfato è costituente di numerosi minerali presenti in natura.
La quantità media giornaliera assunta dall’uomo, principalmente con il cibo, è di circa 500 mg/L. Nell’acqua potabile una concentrazione elevata (oltre 600 mg/L) può indurre un sapore amaro e dare un effetto lassativo.
Il D. Lgs. 18/2023 prevede un valore massimo di 250 mg/L.

NITRITO (NO2-)
Lo ione nitrito è presente naturalmente nell’ambiente in quanto fa parte del ciclo di decomposizione delle sostanze azotate.
Il D. Lgs. 18/2023 prevede un valore massimo di 0,50 mg/L.

NITRATO (NO3-)
Lo ione nitrato è un importante nutriente delle piante ed è presente naturalmente nell’ambiente in quanto fa parte del ciclo di decomposizione delle sostanze azotate.
Il D. Lgs. 18/2023 prevede un valore massimo di 50 mg/L.

CALCIO (Ca2+):
Il calcio è il quinto elemento in ordine di abbondanza sulla crosta terrestre.
E’ una componente essenziale delle ossa, della struttura delle piante e delle conchiglie, pertanto è un elemento necessario nell’alimentazione animale e vegetale.
La presenza di calcio nell’acqua è dovuta alla dissoluzione dei minerali e contribuisce in maniera rilevante alla durezza dell’acqua.
Il D. Lgs. 18/2023 non prevede un valore limite per tale parametro.

MAGNESIO (Mg2+):
Il magnesio si trova naturalmente nei minerali quali la magnesite e la dolomite.
Nelle piante è costituente della clorofilla e negli animali è coinvolto principalmente nel metabolismo energetico.
Come il calcio esso contribuisce alla durezza dell’acqua.
Il D. Lgs. 18/2023 non prevede un valore limite per tale parametro.

POTASSIO (K+)
Il potassio comunemente associato ai minerali alluminosilicati è un elemento essenziale nella dieta di piante e animali, dove è coinvolto nella maggior parte delle reazioni intra ed extra cellulari.
La sua presenza nell’acqua è dovuta alla dissoluzione di tali minerali, oltre che alla decomposizione delle piante.
Il D. Lgs. 18/2023 non prevede un valore limite per tale parametro.

SODIO (Na+)
Il sodio è il quarto elemento in ordine di abbondanza sulla crosta terrestre.
La sua presenza nell’acqua è dovuta alla dissoluzione dei minerali che lo contengono.
E’ fondamentale per il metabolismo umano poiché serve al mantenimento del bilancio idrico e alla regolazione osmotica tra i componenti intra ed extracellulari. Se assunto in eccesso può essere dannoso perché può favorire l’ipertensione arteriosa.
La presenza di alcuni addolcitori di uso domestico (che scambiano gli ioni calcio con gli ioni sodio) per ridurre la durezza dell’acqua possono aumentare la concentrazione di sodio rispetto a quella naturalmente presente.
Il D. Lgs. 18/2023 prevede un valore massimo di 200 mg/L.

AMMONIO (NH4+)
Lo ione ammonio si genera principalmente dalla decomposizione del materiale proteico che deriva dagli organismi viventi perciò quando presente nell’acqua potabile può essere considerato un sintomo di inquinamento recente.
I livelli naturali di concentrazione riscontrabili nelle acque sotterranee e in quelle di origine superficiale sono normalmente inferiori a 0,2 mg/L.
Il D. Lgs. 18/2023 prevede un valore massimo di 0,50 mg/L.

ARSENICO (As)
L’arsenico è ampiamente distribuito nella crosta terrestre. E’ presente nei corpi idrici a causa del naturale fenomeno di erosione e solubilizzazione delle rocce provocato dall’acqua.
Per l’uomo la principale via di esposizione è l’assunzione orale attraverso gli alimenti e, in misura minore, attraverso l’acqua da bere e l’aria. L’assunzione di elevate quantità di arsenico può causare l’insorgenza di gravi patologie.
Il D. Lgs. 18/2023 prevede un valore massimo di 10 µg/L.

MANGANESE (Mn)
E’ uno dei metalli più abbondanti nella crosta terrestre e costituisce un elemento essenziale per la vita degli animali.
Si trova naturalmente in molte fonti d’acqua superficiali e profonde, in forma sospesa o disciolto.
La sua presenza nell’acqua potabile, parimenti a quella del ferro, può comportare fenomeni di acqua scura a causa dei depositi che possono essere presenti nei sistemi di distribuzione.
Il D. Lgs. 18/2023 prevede un valore massimo di 50 µg/L.

CLORO RESIDUO (Cl2)
Rappresenta la quantità di disinfettante residuo presente nell’acqua al momento del prelievo. Deriva da un eventuale trattamento di disinfezione, per il quale viene normalmente utilizzato ipoclorito di sodio.
La percezione organolettica è dovuta alla elevata volatilità del cloro, il quale può essere percepito da alcuni individui anche a livelli di concentrazione molto bassi.
Il decreto D. Lgs. 18/2023 non prevede tale parametro.

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